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Il generale Morris Simms si sentiva a disagio mentre percorreva, in tenuta da pescatore, con una canna di bambù in spalla e un cestino di vimini, un sentierino di terra battuta verso il torrente Blackwater, non lontano dal villaggio di Seward's End, nell'Essex. Si fermò sull'argine, sotto un pittoresco ponte in pietra, e salutò un uomo, seduto su un seggiolino pieghevole, che contemplava pazientemente il galleggiante della lenza ondeggiare piano sull'acqua. «Buongiorno, signor primo ministro.»
«Buongiorno, generale.»
«Mi perdoni, se mi permetto di disturbarla durante la sua giornata di vacanza.»
«Non mi disturba affatto», assicurò il primo ministro. «Tanto queste dannate non ne vogliono sapere di abboccare.» Con un cenno, indicò il tavolino portatile accanto a sé, con sopra una bottiglia di vino e qualcosa che aveva l'aria d'essere un pasticcio di carne. «Nel cesto troverà piatti e bicchieri. Si serva pure.»
«Grazie, signore, volentieri.»
«Che cosa la preoccupa?»
«Il trattato nordamericano.» S'interruppe per versarsi un bicchiere di sherry. «Il nostro agente negli Stati Uniti ci riferisce che gli americani sono decisi a tentarne il recupero senza risparmio di mezzi.»
«Qualche possibilità che lo ritrovino?»
«Assai scarse.» Simms sollevò la bottiglia. «Anche per lei?»
«Sì, grazie.»
Il generale versò, poi riprese: «Dapprima ho creduto che si sarebbero limitati a un'indagine superficiale, capisce, a un'operazione su scala ridotta, giusto per convincersi che le speranze di ritrovarlo erano praticamente infondate. Invece, a quanto pare, fanno tremendamente sul serio».
«Un bel guaio», borbottò il primo ministro. «C'è da ritenere che, semmai lo ritrovassero, farebbero fuoco e fiamme per ottenere l'applicazione delle clausole.»
«Anch'io la penso allo stesso modo.»
«Non riesco neppure a immaginare il Commonwealth senza il Canada. Sarebbe il principio della fine per l'intera struttura dei nostri scambi con i territori d'oltremare. Già adesso la nostra economia fa acqua. Con la perdita del Canada, sarebbe il disastro completo.»
«A tal punto?»
«Peggio ancora», continuò il primo ministro, distogliendo gli occhi dall'interlocutore e lasciando vagare lo sguardo sull'acqua. «Con la cessione del Canada non ci vorrebbe molto, tre anni al più, perché anche l'Australia e la Nuova Zelanda proclamassero la propria indipendenza. E non occorre che le spieghi in quali condizioni si troverebbe il Regno Unito.»
L'enormità delle fosche previsioni dell'uomo politico lasciò sgomento il generale. L'Inghilterra senza un impero era qualcosa d'inconcepibile per lui, benché nutrisse quasi inconsciamente la malinconica certezza che lo stoicismo britannico avrebbe trovato la maniera di accettare la realtà.
Il galleggiante sobbalzò violentemente un paio di volte, ma non accadde nulla. Il primo ministro centellinava il suo sherry con aria meditabonda.
Aveva i lineamenti duri, pesanti, illuminati però dallo sguardo franco degli occhi azzurri e dall'espressione sempre sorridente della bocca.
«Quali istruzioni ha impartito ai suoi agenti che operano laggiù?»
«Soltanto di osservare e riferirci che cosa stanno facendo gli americani.»
«Sanno che il trattato rappresenta una minaccia potenziale così grave?»
«No, signore.»
«Sarà meglio che li informi. Devono rendersi conto del pericolo che incombe sul nostro Paese. Come si presenta, attualmente, la situazione?»
«Il presidente americano, servendosi della National Underwater & Marine Agency come copertura, ha ordinato una rapida operazione di recupero, senza economia di uomini e di mezzi, dell'Empress of Ireland.»
«È indispensabile tagliargli subito le gambe. Non debbono neppure arrivare vicino al transatlantico.»
Simms si raschiò la gola. «Sì, capisco... ma con quali mezzi?»
«Avvertendo subito i canadesi di quanto sta per accadere: offriamo loro il nostro appoggio incondizionato nell'ambito giuridicamente consentito dalla legislazione del Commonwealth, chiedendo che annullino il permesso concesso dalle autorità di Ottawa alla NUMA di operare nelle acque del San Lorenzo. E nel caso che il presidente degli Stati Uniti persistesse in quest'impresa folle, chiederemo che facciano saltare il relitto, in modo che l'esemplare britannico del trattato scompaia una volta per tutte.»
«E l'esemplare americano perso nel disastro ferroviario? Non possiamo bloccare le ricerche nelle acque dell'Hudson!»
Il primo ministro scoccò un'occhiata colma d'irritazione al generale. «In tal caso, lei dovrà pensare a qualche mezzo più drastico.»